2016: per la sicurezza informatica è stato l’anno peggiore

2016: per la sicurezza informatica è stato l’anno peggiore

L’Italia è sotto attacco informatico, lo dice il Rapporto Clusit. Siamo tra i primi 10 Stati nel mondo colpiti dal Cybercrime. Gravi i danni economici per i privati e soprattutto per le aziende!

Il 2016 è stato un anno terribile per la sicurezza informatica: i dati del Rapporto Clusit, la nota associazione per la sicurezza informatica italiana, lo confermano a gran voce. L’Italia in particolare è addirittura entrata nella top ten globale, al quarto posto, sia per i gravi attacchi informatici registrati che per il numero di vittime, privati e aziende, colpite dal cybercrime.

LA CLASSIFICA DEI PEGGIORI MALWARE

Dal rapporto Clusit 2017 si evince che il principale malware rilevato in Italia è ZeroAccess, seguito da Nivdort, (conosciuto anche come “Bayrob”), la cui diffusione può essere dovuta ad alcune campagne massive di spam rilevate soprattutto a inizio 2016. Sempre presenti in classifica nelle prime 10 posizioni anche le diverse versioni di GameOver Zeus, Conficker (frutto probabilmente dell’elevata diffusione delle varie versioni dell’omonimo malware già rilevata anche lo scorso anno) e Salityv3 (novità rispetto al 2015).

COME REAGISCONO LE AZIENDE ITALIANE

La sicurezza informatica è un argomento difficile da trattare per tutte le aziende italiane. Sia per i costi che per la difficoltà ad affrontare serenamente l’argomento. La cultura della sicurezza aziendale rimane ancora in autogestione, ma gli strumenti a disposizione (firewall e antivirus) sono spesso assolutamente insufficienti per questi malware. In più, in un contesto in rapida evoluzione come quello del cybercrime, è sempre più difficile disporre internamente di risorse con conoscenze specifiche approfondite e sempre aggiornate. Con la Digital Trasformation diventa necessario ed indispensabile cambiare. Se aziende come Benetton, Sony o Anthem a causa di un attacco informatico hanno avuto ingenti perdite economiche, le piccole aziende devono correre subito ai ripari. Per questo è meglio rivolgersi ad esperti esterni e puntare sul Cloud Backup, che in caso di attacco e perdita dei dati, permette un veloce ripristino di tutte le attività.

Tra le particolarità che caratterizzano gli attacchi in Italia sono i ransomware, il blocco dei dati tramite un allegato malevolo e la successiva richiesta di riscatto da parte dei pirati. Spesso le aziende pagano per ignoranza. Rivolgendosi a un Data Center professionale si possono facilmente aggirare questi pericoli salvando i dati esternamente, a prezzi molto vantaggiosi e convenienti, così da non temere di dover pagare riscatti di alcun tipo.

IL PROGRAMMA NAZIONALE SULLA SICUREZZA INFORMATICA 2017

Il Rapporto Clusit arriva in un momento importantissimo per l’Italia, che ha appena previsto un aggiornamento del programma nazionale sulla cybersicurity. A luglio 2016 il Parlamento Europeo ha adottato la direttiva 2016/1148/UE che indica le misure specifiche per un livello comune di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi dell’Ue, la cosiddetta Network and Information Security. La Direttiva prevede che ogni stato crei una rete di gruppi di intervento per la sicurezza informatica, CSIRT. In Italia il nuovo provvedimento andrà a rafforzare il ruolo del Cisr che emanerà direttive con l’obiettivo di innalzare il livello della sicurezza informatica del nostro Paese.

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