Quanto inciderà l’uscita dell’UK dall’Unione Europea sull’intero ecosistema digitale, sulla privacy e il trasferimento di dati?
Non è stato evidente a tutti subito ma adesso ne abbiamo la certezza: la BREXIT, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, avrà delle conseguenze importanti anche sull’intero ecosistema digitale.
Prima di tutto perché la frammentazione del mercato provoca inefficienza, ma soprattutto per l’effetto che la BREXIT ha in ambito normativo digitale. La UK potrebbe trovarsi in un limbo giuridico e adottare una variante della normativa europea sulla protezione dei dati, provocando non pochi danni e dubbi alle aziende che dovrebbero così districarsi tra i differenti quadri regolatori in materia di trattamento dei dati (c’è di mezzo l’accordo, il “Privacy Shield”, che la Ue ha stretto con gli Usa sulle modalità di trasferimento delle informazioni dall’Europa verso gli Stati Uniti), privacy e commercio elettronico.
Non sottostare ad alcuna direttiva comunitaria sulla gestione dei dati è un problema serio. Tutte le aziende con data center in UK, si potrebbero trovare in una potenziale situazione di ostaggio della normativa locale, senza la certezza legale di poter aver accesso ai propri dati, esponendosi a possibili rischi di ritorsione da parte delle autorità locali in caso di decisioni non amichevoli.
Oltre a questo problema naturalmente la situazione è a rischio anche per tutte le aziende tecnologiche che basano il loro business sulla tutela garantita in tutta l’Unione Europea dalle leggi internazionali, che potrebbero non essere più applicabili da un momento all’altro in UK.
L’aspetto positivo della faccenda? I dati in fuga dalla Gran Bretagna cercheranno rifugio in qualche data center continentale e quindi si aprono nuovi scenari commerciali per gli operatori di settore, come Rackone.