ADC

Scopri tutto sul ADC: la sua definizione, funzionamento e impiego nell'identificazione e tracciabilità di oggetti e persone. Leggi di più!
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ADC: Definizione, Funzionamento e Impiego nell’Identificazione e Tracciabilità

ADC: definizione e funzionamento


ADC è l’acronimo di “Analog-to-digital converter”, ovvero convertitore analogico-digitale. Si tratta di un dispositivo elettronico fondamentale nell’elaborazione di segnali analogici, che consistono in variazioni continue di una grandezza fisica (ad esempio, il suono, la luce o la temperatura). L’ADC ha il compito di tradurre questi segnali in forme digitali, ovvero in sequenze di bit, che possono essere facilmente manipolate da un computer o da altri dispositivi digitali.


L’ADC opera in due fasi: la prima è la campionatura, ovvero la misurazione del segnale a intervalli di tempo regolari. La seconda è la quantizzazione, ovvero l’assegnazione di un valore numerico a ciascun campione, in base alla sua corrispondenza con una scala prestabilita. In questo modo, il segnale analogico viene discretizzato e rappresentato da una sequenza di numeri interi, che possono essere elaborati e memorizzati nel computer o in altri dispositivi digitali.




Ad esempio, i lettori di codici a barre o di tag a radio-frequenza (RFID) contengono al loro interno un ADC che consente di convertire il segnale analogico proveniente dalle etichette o dalle tessere in segnali digitali, facilmente elaborabili e memorizzabili. Questa capacità di raccolta dati automatica consente di identificare e tracciare oggetti e persone in modo efficiente e preciso, migliorando l’efficienza e la sicurezza in molti settori, dall’industria alla logistica, dal trasporto alla sanità.

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